Ciao e bentrovato!
Sono Elena Mangia, nata nel 1984 e cresciuta in un bel paese nel centro del Salento, oggi terapeuta olistica che continua a vivere e credere nella propria terra. Sin da piccola sentivo il desiderio di sostenere l’ ”altro”, mettevo tutta la mia attenzione, cura e creatività nell’aiutare chi non era autosufficiente, chi si trovava in difficoltà emotiva, personale o sociale, arricchendomi di tanti incontri anche con persone che non erano parte della mia cultura, ma con cui intessevo dialoghi bellissimi, che mi hanno forgiato, tanto quanto il mio forte legame con la natura. Nella scelta degli studi questo spirito mi ha guidato. Dapprima pensavo che sarei diventata un’agronoma per il mio amore per la Terra, ma poi nel 2007 mi sono laureata in Fisioterapia, specializzandomi nell’ambito neurologico e avendo come tutor dei grandi maestri di vita e attenti terapeuti, come la dottoressa dei bambini Rosa Lastilla e il grande terapista tuttologo Franco Armenise, non vedente, che mi ha insegnato a vedere davvero e sempre oltre, sfruttando la percezione di tutti i sensi.

In seguito, volendo approfondire la visione olistica e i tanti e vari livelli dell’Essere e del Vivere bene, ho continuato a leggere, studiare, approfondire e viaggiare in nome della conoscenza e del migliorare la mia crescita professionale e umana. Poi mi sono diplomata in Shiatsu, Naturopatia, Bioterapia Nutrizionale, affiancando il percorso accademico, a percorsi di crescita personale, digiuno, lavoro interiore, viaggi esperienziali, sostegno e counselling in Italia e all’estero.

Credo che nel mio lavoro e nel mondo di chi si offre al servizio di percorsi terapeutici si abbia a che fare dapprima con le persone, la sua storia, la sua anima e poi con le patologie o disarmonie che manifesta. La salute e i ben-essere della persona sono il frutto dell’equilibrio di 3 fattori, il cosiddetto Triangolo della Salute: aspetto strutturale, aspetto metabolico e aspetto spirituale/psico/emozionale con tutti i relativi micro-aspetti a cui si legano queste tre grandi macroaree. Perciò qualsiasi alterazione di questo equilibro è unica e personale e nel primo appuntamento cerco proprio di individuare assieme alle persone i blocchi a quell’equilibrio e le strade da iniziare a percorrere insieme e in consapevole autogestione, per permettere alle proprie energie psico corporee di riprendere a fluire in armonia.

Kalikardia nasce nel 2015 proprio da questo principio: avere un centro di medicina integrata, in cui assieme ad altri professionisti ed operatori con animo sensibile e affine, integrare le conoscenze e le competenze della medicina cosiddetta convenzionale e di quella complementare per affrontare in maniera più appropriata e a 360 gradi qualsivoglia squilibrio del sistema corpo-mente.

Come si svolge il primo appuntamento? Quali sono gli strumenti e le conoscenze che metto in campo?

Nel primo incontro approfondiamo il perché della/e disarmonia/e cercando di risalire al primo nodo della matassa, perché come si dice nello Shiatsu solitamente quello che appare è il sintomo di una causa che è subdola e profonda. In questo, a sostegno dello studio globale e della storia del disturbo, richiedo esami, analisi e diagnostica per immagini, terapie eseguite e tutto ciò che possa argomentare e permettere la conoscenza della storia della persona. Inoltre “sento” come sta chi ho di fronte, il suo linguaggio non verbale e paraverbale, percepisco tutto ciò che il suo “campo” trasmette, perché arrivano altri importanti spunti di studio e ne parlo in modo, se non lo fosse, da renderlo consapevole e presente a se stesso.

Fondamentale per me non è osservare e risolvere il sintomo, che certamente ha bisogno di portare attenzione in quel momento ad un certo specifico aspetto, ma trovare il nocciolo dello Yaki, termine che dopo approfondirò, che è la causa all’origine dello squilibrio.

Già dal primo incontro e da questi primi confronti si potrebbe passare ad un trattamento fisico, che mi permetta di entrare in con-tatto con il paziente e poter già iniziare smuovere le energie sul piano fisico, che riassestandosi, andranno a mostrare altre strade sul piano emotivo e spirituale, anche se, essendo noi un Uno, già un primo trattamento può allineare tanto o darci modo di capire qual è il cammino da fare assieme.

Spesso affianco il mio intervento con “i compiti a casa”, fornendo alla persona importanti conoscenze e tecniche perché può essere necessario continuare con delle pratiche, piccoli rituali di benessere e autotrattamenti a casa, poiché quello che mi piace è rendere ognuno Maestro di se stesso, principio che io stessa ho sempre cercato nei tutor, dottori o operatori che ho affiancato per imparare e che continuo quindi io stessa a suggerire poiché condividere la conoscenza dell’autoguarigione, nella sua forma semplice e pratica, va a sostegno di un bene più grande e collettivo.

    Elena Mangia Cerimonia del cacao messico

    Cerco quindi di spiegare quali sono i miei “attrezzi di lavoro” e da dove vengono e distinguere dove agiscono, per scopo esemplificativo, sapendo che appunto ogni volta che attuiamo delle modifiche al nostro sistema, in qualsiasi livello di quel “triangolo della Salute”, si smuove tutto il resto. Sul piano corporeo fisico mi aiuto dei seguenti attrezzi:

    • La Fisioterapia, che ha lo scopo di prevenire, diagnosticare, curare e riabilitare persone affette da patologie o disfunzioni congenite o acquisite in ambito neuromuscoloscheletrico e viscerale, con l’obiettivo ultimo e sempre presente del recupero funzionale e dell’integrazione della persona nel suo ambiente sociale, familiare e lavorativo attraverso diversi interventi terapeutici. Proprio per questo importante fine, per me motore cardine del mio servizio all’altro, è stata fondamentale la mia esperienza lavorativa di 7 anni come terapista neurologica domiciliare. Ho sostenuto i processi di riabilitazione di centinaia di persone, di qualsiasi età e con differenti difficoltà e disfunzioni nei diversi apparati, nel proprio contesto abitativo, familiare e sociale, e questo mi ha permesso di osservare la propria evoluzione fino al recupero totale o il più possibile ottimale per condurre una vita serena, aiutandomi con ciò che la casa e la famiglia metteva a disposizione, partecipando e condividendo momenti importanti. Ritengo di essere stata “guidata” in quella scelta un po’ forte, avendo avuto circa 23 anni, quando ho iniziato a lavorare in giro in varie case a Bari a contatto con tante diverse persone e vite in uno stato di sofferenza e richiesta di aiuto. Sono stata fortunata perché ho conosciuto attraverso la professione direttamente la parte umana, e non ospedalizzata, del sostegno dell’altro, dove l’altro è un essere umano nella sua complessità, fragilità e forza, impotenza e volontà, e vari altri aspetti che hanno reso autentico e vero ogni singolo rapporto.

    Nella mia formazione, dal 2003 a oggi, ho approfondito, nel filone propriamente detto della Fisioterapia di derivazione “occidentale”, sempre per uso esemplificativo cerco di distinguere i vari ambiti di studio, le metodiche di riabilitazione manuale, neurologica, respiratoria, cardiologica, linfodrenaggio metodo Leduc®, trattamento e scollamento cicatrici, taping neuromuscolare®, ginnastica posturale.

    Nelle terapie manuali e di definizione alternativa e orientale rientrano:

    • Lo Shiatsu metodo Masunaga, trattamento corporeo di origine giapponese, eseguito perpendicolarmente con palmi, pollici, gomiti e ginocchia, agisce sul flusso energetico dell’essere umano, stimola la capacità di risposta vitale, comprendendone i principi di funzionamento e stagnazione, favorendone la circolazione nel corpo.

    Nel momento in cui c’è un’alterazione o blocco in questo flusso c’è la disarmonia, o Yaki che, come dicevo prima, non sempre è facilmente rintracciabile, perché ha costruito e richiesto al nostro sistema nel corso degli anni vari compensi e spostamenti di energie, ben tollerabili da noi, fino a quando non raggiungiamo il momento di un vero e proprio malessere. E qui bisogna fare una parentesi al mio racconto. È importante sapere che la medicina orientale è una medicina preventiva, diametralmente opposta alla nostra di tipo interventistico. In effetti, come ben descritto nel libro di Muramoto “Il medico di se stesso”, si va dal medico e si paga, contenti e felici, per il suo servizio quando si è in salute e il medico è in grado di notare un malessere potenzialmente in arrivo, altrimenti se si sviluppa la malattia si cambia medico perché non è stato in grado di prevedere. Quindi nella nostra società, così come nelle moderne civiltà occidentali e cosiddette industrializzate, lontane dal concetto di salute dell’antica Cina e anche di diverse aree del mondo dove ancora oggi si praticano ancestrali medicine naturali, ci attiviamo solitamente per richiedere sostegno quando quel malessere “Yaki” è davvero ben nascosto sotto strati e strati di compensi e strutture che il nostro sistema ha trovato, consciamente e non, per assestarsi su un vivibile equilibrio, fino al punto di “rottura”. Shizuto Masunaga prima e poi il mio maestro Luigi Gargiulo dell’Istituto Mi Zai di Bari hanno integrato e trasmesso lo shiatsu classico con la filosofia tradizionale, le applicazioni della Medicina Tradizionale Cinese, la visione psicologica emotiva e metafisica dell’organismo nei suoi vari livelli, le conoscenze del Waraku e dell’Aikido, l’approfondimento della sensitività di Suzuki Sensei.

    Fondamentali nella mia pratica sono: l’applicazione e lo studio della persona tramite la moxibustione, la coppettazione e l’applicazione dell’anpuku e i riferimenti alla MTC con cui cerchiamo, come in un gioco dell’oca, con la persona, a posteriori per non disperdermi in elucubrazioni mentali e distogliermi dal “sentito”, di ricercare e approdare allo Yaki.

    • L’Anpuku è una pratica di riequilibrio energetico mirata nella zona dell’Hara, l’addome, dove si concentrano le energie dei meridiani, “linee energetiche” che attraversano il nostro sistema in tutte le sue parti e che possono evidenziare il malessere rintracciabile già nell’Hara. A questo ricco sistema di manovre di derivazione orientale ho integrato l’Arreglar la madre, un antico trattamento sciamanico viscerale trasmesso dalle curandere delle Canarie. Entrambi hanno lo scopo di smuovere energeticamente, dipanare e alleggerire, tramite mirate e intense manovre, tensioni e malesseri del diaframma, dell’ileopsoas, dei retti dell’addome, dei vari muscoli, organi e visceri di questa zona che in primis o secondariamente sono in squilibrio, portando questo a tutto il resto dell’organismo con cui sono in connessione, cioè tutto, perché siamo sempre Uno, psiche e corpo ed emozioni.
    • Altri approcci manuali, in base alle esigenze, sono la riflessologia plantare, anch’essa di derivazione orientale, che agendo sul piede va ad armonizzare in maniera riflessa e quindi meno invasiva disagi e disfunzioni degli organi; la coppettazione secondo la Medicina di Santa Ildegarda che attraverso l’applicazione in specifici punti aiuta il corpo a pulirsi di “muchi e umori inquinati”.

    E su questi antichi saperi, condivisi dalla medicina di Ippocrate, nasce la Naturopatia, il secondo grande filone che ho deciso di approfondire per la macroarea riguardante il livello metabolico di quel Triangolo della Salute. Citando il dottor Lanza direttore della scuola “Rudy Lanza” di Luserna San Giovanni (TO), per Naturopatia si definisce “la sintesi di molteplici metodi naturali per il mantenimento e la tutela della salute dell’essere vivente in relazioni alle caratteristiche costituzionali e alle influenze ambientali, conformemente alle leggi biologiche che ne regolano l’esistenza.” Secondo il concetto naturopatico “la malattia è la manifestazione locale di un disordine generale, un’intossicazione degli umori, sangue e linfa, che l’organismo tenta di rimuovere”.

    Quindi il naturopata, nelle diverse avvisaglie e alterazioni di salute più o meno evidenti che il sistema mente-corpo manifesta, cerca di comprendere le cause del malessere, piuttosto che curare solo il sintomo, trovando insieme alla persona la via più appropriata per affrontarlo. Nel fare ciò si serve di iridologia, fitoterapia, riequilibrio nutrizionale, integrazione con oligoelementi, floriterapia e anche diverse tecniche manuali come la riflessologia plantare.

    Come dicevo, per semplificare distinguo le discipline, ma in realtà si integrano e si ritrovano i saperi nelle diverse branche che ho portato avanti nei vari studi e tutti con lo scopo, per me principale e di scelta nella conoscenza, di andare a togliere strati e conoscere la base della nascita e dello svilupparsi dello squilibrio/malattia.

    Tra i vari approcci in questo filone “metabolico” ho approfondito:

    • la Bioterapia Nutrizionale® della Dott.ssa Arcari Morini, una metodica alimentare che studia la costituzione di base, a partire da un’accurata anamnesi e da settimanali sticks urinari, e consiglia di conseguenza in maniera mirata, individualizzata e accordata con le necessità personali lo stile nutrizionale da seguire, con eventuali fasi di digiuno e con le modalità di cottura e le combinazioni più appropriate al fine di rientrare nell’armonia di quella costituzione di appartenenza. Quindi la bioterapia nutrizionale è in grado di influire sulle principali funzioni organiche del nostro organismo come la regolazione glicemica, l’ottimizzazione della funzionalità epatica, tiroidea e renale e sul bilanciamento dell’assetto psicofisico generale.
    • la Medicina Funzionale del Dott. Pandiani e il Mineralogramma del Capello, trasmessi dal prezioso dottor Bartolo Allegrini e dai suoi collaboratori. Il Mineralogramma è un’analisi chimica di laboratorio su un campione di capelli che permette di dosare i livelli di minerali nutrizionali-addizionali e i principali minerali tossici intracellulari presenti nell’organismo e quindi individuare pratiche ed integratori per eliminarli.
    • la fitoterapia, che favorisce e sostiene con le importanti e uniche qualità medicinali delle rispettive piante le diverse funzioni dell’organismo, qualora l’alimentazione e gli altri approcci manuali non siano sufficienti o possibili.
    • altri studi e lavori sono stati svolti in Micoterapia e Oligoterapia
    Elena Mangia Rito del Grembo

    Il terzo grande filone è quello relativo agli aspetti spirituali psicologici ed emozionali. 

    Sin da piccola, come dicevo, sentivo e dialogavo interiormente con qualcosa di non tangibile e visibile nella materia, un aspetto interiore ed essenziale e profondo, e comunque presente più o meno in certi momenti e passaggi della mia vita. Ho voluto ricercare e approfondire in tutti questi percorsi questa percezione. Quindi è avvenuto attraverso lo studio, il sentire e l’esperienza soprattutto interiore, non puramente didattica, dell’affascinante approccio psicologico di Masunaga alla medicina cinese, della sensitività e dei modi per svilupparla trasmessi dal maestro Luigi Gargiulo, dei diversi percorsi personali e di studio nel mondo della Bioenergetica di Lowen con l’amabile maestro di vita Maurizio D’Agostino e dal sostegno della scuola di Filoenergetica di Riccardo Cicolella e in questi ultimi anni con i potenti percorsi e viaggi esperienziali con Il Cammino di Sophia della visionaria e stupenda Amanda Louise Michel Arruzza. 

    E proprio all’interno di questo ultimo percorso si è manifestata, lavorata e affinata la capacità di essere canale per chi vuole incontrare la propria anima e Sé Superiore attraverso la Lettura Alma. E proprio perché non ci siano “impurità e condizionamenti” per meglio individuare quale percorso evolutivo la propria anima ha per la persona che mi chiede sostegno, consiglio, prima di qualsiasi altro approccio secondo il mio sentire e vissuto di operatrice del benessere, se risuona, di svolgere una Lettura Alma. 

    Che cosa è Alma? 

    Come definisce la maestra e insegnante Amanda Louise Michel Arruzza, è “la possibilità di dare voce al proprio campo morfico, all’etere anche chiamato akasha: i ricordi, le memorie, le nostre emozioni, tutto è registrato nel campo in cui siamo immersi, non sono parte di noi, ma fanno parte di questo campo invisibile, che esiste anche se il materialismo dissacrante di questi tempi lo rinnega. 

    Noi veniamo nel mondo con i nostri ricordi e i nostri geni, questi sono come antenne che si sintonizzano nelle frequenze del campo e Alma dà voce a quel campo per permetterci di tradurre in figure immagini, relazioni, luoghi, spiriti che necessitano di essere visti e portati alla luce. Non è magia, non è un potere soprannaturale, semplicemente tutti noi veniamo su questa Terra e viviamo insieme al nostro campo morfico, o etere, che trasporta informazioni e chi riesce a leggerle nel campo può trasmetterle per portarle alla luce e fare chiarezza. Sono memorie, simboli, immagini di Dio, spiriti, con cui Amanda e noi suoi allievi siamo in connessione e abbiamo modo di rendere comprensibili a chi lo chiede le informazioni del campo. È un dono, messo al servizio di chi è pronto ad ascoltare”.

    Conttattaci su WhatsApp